
Vaccino intranasale per COVID-19: niente di fatto nello studio di fase 1
Redazione
Sono stati 30 i volontari arruolati per testare la somministrazione con spray nasale del vaccino di Astra Zeneca Vaxzevria: metà del gruppo ha ricevuto una seconda dose intranasale 28 giorni dopo e l’altra metà ha ricevuto un normale vaccino per via intramuscolare.
L’idea era di stimolare risposte immunitarie localizzate nel rivestimento della mucosa delle vie aeree che avrebbero fornito una prima linea di difesa per le persone esposte alla SARS-CoV-2 e integrare la risposta immunitaria sistemica ottenuta con il vaccino somministrato come iniezione, evitando l’iniezione.
I vaccini somministrati attraverso il naso infatti non solo possono indurre l’immunità individuale, ma potrebbero anche sopprimere la diffusione dei patogeni nella comunità.
Purtroppo, in questo studio, appena pubblicato, i risultati non sono stati quelli sperati: solo una minoranza di volontari che hanno ricevuto la forma intranasale ha mostrato segni di risposte anticorpali antigeniche specifiche per SARS-CoV-2 nella mucosa, livelli insufficienti a determinare una protezione efficace.
Ma anche la risposta a livello sistemico sono state anche più deboli per i soggetti del gruppo assegnato al vaccino intranasale.
E nonostante questo filone di ricerca sia stato abbandonato, all’Università di Oxford si stanno ancora esaminando diverse formulazioni dello spray nasale, somministrazione che potrebbe risultare più gradita ed economica.
Cosa non ha funzionato? Spiega la dottoressa Sandy Douglas, il capo investigatore dello studio che ha sede presso l’Istituto Jenner dell’Università di Oxford che l’efficacia limitata potrebbe essere il risultato dell’ingestione del vaccino che, arrivando allo stomaco, viene inattivato dall’acido dello stomaco. Ma si pensa anche al campione troppo esiguo per dare risposte significative.
Un approccio promettente, quindi, ma tutto da verificare anche se sviluppare un vaccino COVID-19 somministrato per via nasale non è impossibile: CanSino Biologics ha chiesto l’approvazione in Cina per un vaccino da usare come richiamo COVID-19, mentre Bharat Biotech ha brevettato un vaccino orale, già approvato in India.