Via il dolore con la medicina riabilitativa

di Ida Macchi

Sfruttare alcune cellule del nostro organismo per autoriparare le articolazioni usurate da processi degenerativi e infiammatori: è il segreto della medicina rigenerativa, una delle frontiere più avanzate  e innovative per alleviare il dolore di un’artrosi del ginocchio, dell’anca o della schiena,  e per attenuare il dolore legato a lesioni muscolari. Gli alleati di questa sorta di auto-dono sono racchiuse nel sangue o nel grasso del paziente stesso che, senza alcun rischio di rigetto o di reazioni avverse, agiscono al pari di un farmaco: in totale sicurezza e senza alcun effetto collaterale indesiderato.

TRE ALLEATI, TRE TECNICHE 

“Sono ben 3 i tipi di cellule del nostro organismo che possono aiutare il corpo a riparare i danni dei tessuti e, di conseguenza, a mettere alle corde il dolore: le piastrine, elementi del sangue ricchi di fattori di crescita, alcuni globuli bianchi “spazzini” (monociti e linfociti) che  intervengono nei processi infiammatori inglobando al loro interno sostanze dannose per l’organismo e le cellule mesenchimali, cellule multi potenti cui è ricco il tessuto grasso che si accumula sull’addome che contribuiscono a facilitare i processi di auto-guargione”, spiega il dottor Massimo Allegri responsabile Terapia del Dolore del Policlinico di Monza e aiuto dell’Ensemble Hospitalier de la Côte in Svizzera. Tre, di conseguenza, anche le metodiche per utilizzarle. Ecco quali.

Il PRP, acronimo di Platelet Rich Plasma che utilizza un piccolo campione di sangue del paziente, raccolto con un normale prelievo: viene immediatamente centrifugato in modo da ottenere una concentrazione massima di piastrine in un volume di plasma ridotto e poi  infiltrato con un ago sottilissimo nell’articolazione malata, sotto guida ecografica per effettuare una infiltrazione mirata e precisa, dove agisce da bioattivatore: “promuove la proliferazione cellulare e dei vasi sanguigni, favorendo la guarigione dell’infiammazione e quindi spegnendo quel fuoco che danneggia i tessuti e che dà benzina al dolore”, spiega il dottor Allegri. “Una seduta dura circa 30 minuti, ne sono indicate 2 o 3,  da effettuare a distanza di 2-3 settimane l’una dall’altra , gli effetti benefici sono immediati e durano un anno, un anno e mezzo”.

La tecnica delle cellule mononucleate attivate sfrutta invece globuli bianchi che, anche in questo caso, vengono estratti da un campione di sangue del paziente. “Una volta infiltrate, queste cellule del  sistema immunitario svolgono la loro funzione protettiva: innescare un naturale processo infiammatorio benefico perché è quello che prepara le basi per risolvere il danno dei tessuti e quindi utile a ridurre e ad eliminare anche il dolore”, spiega il dottor Allegri. “Una seduta dura circa 30 minuti , ne sono necessarie 1-2 da effettuare a distanza di 2-3 settimane l’una dall’altra, i benefici sono immediati e durano circa 2 anni”.

La metodica con il grasso micro fratturato, invece, sfrutta le cellule mesenchimali presenti in un piccolo campione di grasso del paziente che viene prelevato dall’addome, e quindi dalla pancetta. “Il campione viene poi fratturato in micro pezzetti in modo da selezionare cellule del grasso che contengono ‘periciti’, cellule che si attivano rilasciando citochine antinfiammatorie e fattori di crescita in grado di favorire la guarigione e contrastare il dolore”, spiega il dottor Allegri. “Stando ad alcuni studi, se infiltrate nel ginocchio sono in grado di aiutare la rigenerazione della cartilagine. Di sicuro, ne bloccano la distruzione, arrestando il processo artrosico che danneggia l’articolazione e autoalimenta il dolore. Una seduta dura circa 45 minuti , ne è sufficiente una sola, gli effetti non sono immediati ma aumentano progressivamente nell’arco dei primi 6 mesi e durano sino a 3-4 anni”. 

DOVE SI ESEGUE

La terapia rigenerativa nel pubblico è disponibile nei centri ortopedici e di terapia  del dolore selezionati. Viene offerta anche da molti centri privati di  terapia del dolore. “ Il PRP e la terapia con le cellule mononucleate possono essere effettuate a carico del SSN, ma dal momento del prelievo a quello dell’infiltrazione a volte possono passare dei giorni perché il campione va selezionato e/o centrifugato nell’emoteca ospedaliera”, sottolinea il dottor Allegri. Sempre più ospedali si stanno però attrezzando per effettuare il trattamento in un’unica seduta. La metodica con il grasso micro fratturato, invece, è a carico del SSN solo in Veneto e in Sicilia e il campione viene prelevato, trattato e infiltrato in un’unica seduta: per essere maneggiato in un “circuito  chiuso “ che garantisce maggior sicurezza di sterilità. “Qualsiasi sia il trattamento effettuato, però, va inserito in un programma più ampio e per questo è importante rivolgersi a centri, pubblici o privati, che offrono un pacchetto completo”, mette in guardia il dottor Allegri. “La medicina rigenerativa va affiancata da una fisioterapia specifica che aiuti a riacquistare movimenti , posture e una deambulazione “sane”.  Importante inoltre riappropriarsi di buone abitudini di vita che fanno ulteriormente terra bruciata al dolore: no al fumo, nemico tra le altre cose anche delle articolazioni, e al sovrappeso che, caricando ginocchia, anche e vertebre della colonna, ne accelera la degenerazione. Ok, invece, ad un’ attività fisica mirata”.

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