Viso: con troppi zuccheri l’invecchiamento mette il turbo

Ida Macchi

Natale alle porte e, per le golose, abbuffate di dolci in agguato. Con tutti i rischi che ne conseguono, e non solo per la linea. Una dieta troppo ricca di zuccheri semplici, soprattutto quando brioche, caramelle, dolcetti & co sono la regola, mette in pericolo anche la salute della pelle perché è responsabile di quella che gli inglesi chiamano “sugar face”, un volto appesantito e invecchiato prima del tempo per la comparsa di rughe precoci, pelle poco tonica, secca e priva di luminosità. “Colpa della glicazione: una reazione indotta dall’eccesso di glucosio che fa sì che il collagene si leghi agli zuccheri, diventando rigido e perdendo la sua capacità di sostegno della cute”, spiega la professoressa Magda Belmontesi, dermatologa e docente della  Scuola Superiore Medicina Estetica Agorà di Milano. “La pelle non riesce più ad adattarsi alle contrazioni legate alla mimica e alla forza di gravità, mentre il derma diventa progressivamente anelastico. Risultato: cedimenti, lassità e accentuazione della formazione di rughe. Non solo: la trasformazione del collagene rende la pelle anche atrofica, spenta e priva di turgore. Insomma, complice la glicazione, i processi di invecchiamento cutaneo subiscono una vera e propria accelerazione”.

PEGGIORAMENTO DELL’ACNE 

Una dieta troppo ricca di zuccheri può far peggiorare la seborrea, rendere la pelle più grassa e untuosa e facilitare la fioritura dei tanto odiati brufoli. In alcuni casi può anche aggravare l’acne.“Quando mangiamo zucchero o alimenti che si convertono rapidamente in zuccheri, come i carboidrati, per poterli metabolizzare l’organismo li scompone in glucosio”, spiega la professoressa Belmontesi. “Se la sua quota è troppo alta, però, vanno alle stelle anche le quote di insulina che, oltre a permettere il metabolismo glucidico, agisce da stimolatore della secrezione di testosterone. Questo ormone androgeno, a sua volta, incrementa la secrezione di sebo che, insieme alla cheratina,  può formare un “tappo” che ostruisce il foro da cui escono i peli,  facilitando la formazione di punti bianchi e neri. Poi, i batteri cutanei aggrediscono le ghiandole sebacee, già infiammate, favorendo la comparsa di brufoli e pustolette”.

Prima colazione: sorvegliata speciale  

“Per evitare sorprese, la prima regola è quella di dare un taglio agli zuccheri semplici, capitanati dal saccarosio, partendo proprio dalla prima colazione, ovvero dal pasto “più dolce”degli italiani, dove in tavola fanno spesso la parte del leone i succhi di frutta (che fanno parte delle bevande dolci dichiarate fattori di rischio per sovrappeso e obesità), i cereali e gli yogurt alla frutta: sono considerati salutari, ma possono contenere anche 20 grammi di zucchero, pari a 4 cucchiaini”, suggerisce la dottoressa Lucilla Tittanutrizionista e ricercatrice dell’Istituto Europeo di Oncologia. “Per rieducare il nostro palato a gusti meno dolci, meglio consumare yogurt bianco con aggiunta di frutta fresca e, se proprio non vogliamo rinunciare al gusto dello yogurt alla frutta preferito, lo si può allungare con yogurt bianco: per dimezzarne la dolcezza. Oppure scegliere direttamente prodotti che contengono solo lattosio. Stesso trucco se proprio non si vuole rinunciare al succo di frutta (allungarlo con acqua) e ai cereali zuccherati da mixare con cornflakes sugar free. Da bandire, invece, dolci preconfezionati o precotti, merendine, brioches e soft drink come bevande gassate, cole e te freddi preconfezionati e caramelle. Occhio anche ai biscotti: meglio privilegiare quelli che non contengono più del 10% di zuccheri. Utile imparare anche a dolcificare meno il caffè, il te o il bicchiere di latte, dimezzando la quota di zucchero bianco e consumare con parsimonia miele  e marmellata. Se per prima colazione si è abituati a dolci fatti in casa, è bene prepararli con metà dose dello zucchero previsto dalla ricetta, oppure sostituirlo con frutta essiccata, come uvetta o datteri: regala un sapore dolce, ma garantisce anche sostanze utili come fibre e fitocomposti. Se la pelle è afflitta anche dall’acne, occhio anche ai prodotti da forno con farine molto raffinate e ricche di grassi come pizze e focacce. Hanno un impatto glicemico molto alto e provocano i famigerati picchi di insulina, alleati dei brufoli”.

Alimenti si 

“Si, invece, alla frutta fresca: anche se contiene saccarosio e glucosio, non va mai sacrificata perché apporta micronutrienti come polifenoli e fibre, utili anche al benessere cutaneo”, aggiunge la dottoressa Titta.” Occhio però alle dosi: non più di 300-400 grammi al giorno. Ok a tutti i tipi di verdura, sia cotta che cruda (ricchi di fibre, rallentano l’assorbimento degli zuccheri) e ai carboidrati complessi (pane, pasta), orientandosi però su quelli integrali e ai cereali in chicco come orzo, farro, miglio, quinoa e grano saraceno. Sì anche a fonti di proteine salutari come pesce ,uova, legumi e carni bianche, meglio se cotte al vapore”. Ok anche alle spezie, con un occhio di riguardo per la curcuma: “aiuta a migliorare il microcircolo cutaneo e quindi l’apporto di nutrienti utili al benessere e alla bellezza della pelle”, sottolinea la professoressa Belmontesi. ”Ha anche un effetto antinfiammatorio, ma soprattutto un’azione seboregolatrice. Merito del suo contenuto di acidi grassi e di fitosteroli, che contribuiscono a ridurre il sebo in eccesso”.

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